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Successivamente gli si è voluto dare un peso specifico
diverso, con riflessioni sul titolo e sulla poesia recitata
dallo stesso Coltrane, soffermandosi su temi collaterali
che con la musica non hanno relazione alcuna. Per molti
infatti Love Supreme non è il disco “migliore” di
Coltrane: è considerato assolutamente rappresentativo
di quel suo periodo unitamente ad altri e quindi è più
correttamente definito “uno fra i migliori”, per quanto
questo possa significare. C’è comunque da dire che il
titolo ha la sua parte di responsabilità in questa
ambiguità, come ha ben chiarito Ashley Kahn nel suo
libro su Love Supreme.
Qui troviamo le qualità espressive del quartetto al
vertice, come altrove, e credo che il contributo di Elvin
Jones, McCoy Tyner e Jimmy Garrison sia da tenere
ancora una volta molto più in considerazione, dato che
tutto l’universo coltraniano trova fondamento nel suono
che i suoi sidemen erano in grado di fornirgli con una
partecipazione che ha portato qualcuno a definire il
gruppo, in senso provocatorio e paradossale, “Quartetto
di Elvin Jones” !!
Claudio Fasoli
Novembre 2014